Di ‘matti’ che affrontano imprese podistiche ne ho conosciuti tanti ma all’appello me ne mancava uno, un uomo in grado di correre per ben 24 ore su un Tapis Roulant stabilendo il record del mondo: Vito Intini.
Nel 2017 durante la Maratona di Reggio Emilia, in uno stand in Expo, Vito ha corso 253,83 km della 24 ore IUTA Italian Ultramarathon and Trail Association, superando il suo precedente record italiano (234,20 km) e quello mondiale dell’australiano Luca Turrini (248,12 km).
Come hai cominciato con la corsa?
Ho iniziato a correre quando ero piccolo, tanti giochi della gioventù e via via scoprii di non essere poi così male. Una passione che è cresciuta con l’età, anche con intervalli ma sempre con dei ritorni.
Sono nato e cresciuto in Germania, a Francoforte, ma quando ho deciso di tornare in Italia dai miei genitori, l’atletica non era molto diffusa e neanche le infrastrutture erano così ben organizzate come in nord Europa, così ho lasciato stare per un po’. Ma negli anni ’90, all’età di 22 anni, ho ripreso a correre e anche a gareggiare su distanze di 10 e 21 km, e qualche maratona.
Poi come ti sei evoluto negli anni a seguire?
Quando ho iniziato a lavorare per un’azienda internazionale tedesca, viaggiando in lungo e in largo per tutta Europa, ho di nuovo accantonato la corsa e ho preso qualche chilo per colpa degli happy hours negli alberghi dove facevo sosta tra una trasferta e l’altra! Un giorno ho detto basta a quello stile di vita e ho ripreso a correre in modo assiduo, sfruttando stavolta i Tapis roulant degli Hotel, visto che fuori le temperature erano sempre sotto lo zero.
E’ proprio allora che ti è venuta la folle idea di correre così tante ore su un Tapis roulant?
Effettivamente ci sono cose più divertenti che correre 24 ore su un Tapis Roulant (Ride)! In quei periodi avevo ripreso a correre maratone o ultra maratone ma la passione per il tappeto è forse più recente, all’incirca verso il 2011. Un mio amico mi parlava spesso di Record sui Tapis roulant e a me è scattata la molla!
Come fai a resistere così tanto tempo? Che stadi emotivi e fisici attraversi?
Ho scoperto di essere completamente a mio agio anche per lunghe ore, non mi pesa affatto, riesco anzi a viaggiare con la mente!
Il momento più difficile nel correre 24 h su un Tapis roulant, come nelle ultra maratone, è sicuramente la notte, dove sfidi il concetto biologico perché il corpo è predisposto al sonno e non allo sforzo fisico.
In queste esperienze non si parla solo di corsa, la mente gioca un ruolo fondamentale e lo trovo affascinante.
Questa passione mi ha aiutato ad essere più introspettivo, ad avere visualizzazioni e proiezioni mentali, in qualche modo esco dal tempo…
Durante le 24 h passerai tante fasi di crisi, come le affronti?
Si vivono crisi zuccherine dovute a carenze di glucosio. Succede anche nelle maratone ma in questa situazione sono molto più forti, assidue e frequenti. Affrontarle per me è un divertimento!
Ovviamente è fondamentale l’integrazione con gel e bevande, che io scelgo con il gusto e il profumo di cocco, sembra strano lo so…ma mi rievoca il mare e la spiaggia, creando immediatamente associazioni felici e motivanti.
Durante la gara chi ti assiste?
Nel corso della prova fisica sono assistito da un medico e mi coordino con un mio staff di circa 2/3 persone. Prestazioni come queste devono essere ben controllate e non improvvisate.
Ovviamente c’è anche la presenza costante dei giudici che certificano la gara.
Una domanda nasce spontanea…ma in 24 h ti fermi almeno per andare in bagno?
Dipende come sto andando, se sono un po’ indietro rispetto al tempo che voglio ottenere, evito di fermarmi…rallento soltanto e faccio pipì in una sorta di pappagallo. Per altro tipo di necessità ovviamente la sosta è dovuta, ma capita comunque raramente perché i giorni precedenti alla gara si segue un’alimentazione ben precisa: poche fibre, cibi integrali e ovviamente niente verdure!
Come recuperi dopo 24 h di corsa continuativa?
A dire la verità, con il lavoro che faccio, ho poca occasione di fermarmi.
Prima e durante le gare integro bene con l’alimentazione, sali minerali, vitamine e integratori specifici, mentre a posteriori sto molto attento e cerco di stare alla larga da persone influenzate o raffreddate, in quanto il corpo ha una finestra di tempo con difese immunitarie più basse. Se devo prendere un volo, ad esempio, uso la mascherina, oppure utilizzo con costanza disinfettanti per le mani. Anche il sonno è importante ma dopo tutta quella scarica di adrenalina non sempre si riesce a dormire bene.
Secondo me Vito fermo non ci riesce proprio a stare!… Non ci resta che seguirlo nelle sue prossime folli imprese! 😉
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